ORGOGLIOSA DI ME
UN INNO ALLA MIA VITA
Oggi condivido e celebro qualcosa a cui non penso mai, qualcosa a cui quasi mai ho dedicato la mia attenzione.
Oggi è il suo momento, oggi devo fare spazio a questo, oggi dopo tanto dolore, tante sfide e tante strade non lo fermo più.
Oggi sono orgogliosa di me. Così, inaspettatamente.
Sono orgogliosa di me e non è né vanità né ego: è essere sempre riuscita a darmi completamente in un mondo che ti insegna a difenderti e a trattenerti.
Sono orgogliosa di me per il mio vivere tutto al cento percento, per essere autentica fino alla morte.
Per non schermarmi, anche quando lo psicologo ti dice di schermarti; per non risparmiarmi, anche quando il guru ti dice di risparmiarti; per non farmi plasmare, anche quando l’astrologo o l’alchimista o il monaco ti dice che le cose si farebbero così e così, secondo un bello standard spirituale “che risuona” a tutti.
Sono orgogliosa di me perché nonostante tutto il dolore patito nella vita, i tradimenti, gli abbandoni, gli scambi impari, ho scelto di non chiudermi mai, di non limitare mai la mia luce, il mio trasporto e il mio amore. Checché ne dica la gente che vuole sminuirlo e livellarlo ogni volta.
Sono orgogliosa di me per fidarmi degli altri, anche quando tutti mi dicono di smettere. E per rifidarmi allo stesso identico modo anche dopo che qualche volta mi è andata malissimo, non facendo mai ripagare al prossimo i furti dei precedenti.
Sono orgogliosa di me per vivere nuda, anche se è qualcosa di impopolare.
Sono orgogliosa di me perché non ho mai smesso di credere nel mio cuore. Perché in una società di gente schermata e paurosa dei sentimenti, non mi è mai capitato di pensare neanche lontanamente di ritirarmi, dovessi morire di crepacuore. Per non tradire la vita e il suo dono.
Sono orgogliosa di me perché chiedo aiuto. Perché non mi vergogno del mio dolore. Perché vado fiera di quello che sento. Perché piango dove mi pare.
Sono orgogliosa di me per il modo sorprendente e sconosciuto che ha il mio corpo di riprendersi, dopo le botte, dopo le notti insonni, dopo i chili persi, dopo le sigarette fumate – come se niente fosse stato e fosse di nuovo ora di ringiovanire.
Sono orgogliosa di me non come vanto né presunzione: lo sono sottoforma di amore e di sorpresa di fronte a quello che posso e che mai credo e che ancora fatico a conoscere. Lo sono sottoforma della dedizione, della comprensione e della cura che mai nessuno mi ha offerto.
Sono orgogliosa di me per riuscire ad accogliere e a perdonarmi i passi falsi, le ricadute, gli avvelenamenti emotivi e fisici dopo decenni di percorsi di consapevolezza e studio di me e della vita. I veleni con cui scappiamo da noi stessi e con cui ci puniamo per cose che non abbiamo fatto.
Sono orgogliosa di me perché la creatività non mi ha mai abbandonato, che fossi in paradiso o all’inferno. E perché quando una teoria è vecchia, non esito a buttarla via.
Sono orgogliosa di tolleranza, di flessibilità e resilienza. E di non nascondere né rughe, né cicatrici, né ferite, di presentarle con orgoglio in un mondo che se ne vergogna.
Sono orgogliosa di me per dare credito alle persone prima di verificarne la serietà e l’esserci. Alla faccia di tutte le porte sprangate, i sistemi di allarme e la diffidenza tanto di moda.
Sono orgogliosa di me per non diluire mai il vino della qualità con l’acqua delle scuse, dei giri di parole o delle fughe. Per non tirare mai il freno a mano togliendo presenza, a qualunque cosa essa porti. Per non dosare il carburante, in un mondo che ti spinge a limitarti, in un mondo che ti instilla che questo è esagerato, che questo è rischioso, che questo fa paura.
Sono orgogliosa di me per non essermi mai fermata di fronte alla paura di fare paura. Nonostante cercassero di frenarmi tutti.
Sono orgogliosa di me perché quando mi dicono che sono un’eterna adolescente, comprendo che non sono io che devo cambiare. Che hanno lasciato a venti o trent’anni fa i brividi di una carezza o di un bacio, le notti insonni per un abbraccio, mentre io non ho svestito quei panni e, mi dispiace per il mondo apatico e insensibile che altrettanto spenta mi vorrebbe, ma mai li svestirò. Io non smetto di sentire.
Sono orgogliosa per essermi messa in dubbio per anni ogni volta, fino a dubitare di me e del mio valore, per poi rendermi conto che spesso i problemi obiettivamente erano nell’altro ed io ero di nuovo stata troppo severa con me stessa – checché ne dicano gli ambienti pseudo-spirituali della nuova e ormai nauseabonda new-age.
Sono orgogliosa di me per comprendere oggi che anche se tutti i Maestri spirituali del mondo da decenni mi ripetono di eliminare i desideri, di limitare la passione, di dosare tutto, io porto avanti un imperativo categorico che è mio e che non sente ragione, perché sa quel che fa. E che è acceso, a volte scomodo, ma fa molta luce e pochi complimenti. E non si ferma neanche davanti ai miei tentativi di sabotaggio e omologazione a modelli più accomodanti e facili.
Sono orgogliosa di me per comprendere oggi che loro dovevano essere solo un esempio per formare il mio modello, la mia voce, il mio modo di amare e di giocarmi tutto, alla faccia di qualsiasi teoria e di qualsiasi guida e di qualsiasi morte io abbia già attraversando bruciandomi.
Sono orgogliosa di me per non fare più mia la teoria di nessuno, perché l’onda che mi guida è più forte e sento che è giusta, che è viva, che mi guida e che non importa quanto mi sia costata o mi costi in termini di sofferenza, perdite e incomprensione. È viva come un drago divino, non posso tradirlo neanche di fronte al più grande predicatore del mondo.
Sono orgogliosa di me. Semplicemente. Per essere ancora viva.
Sono orgogliosa di me come mamma, orgogliosa di me come donna per la rabbia esternata e poi compresa e in me riassorbita ed estinta. Orgogliosa per essermi capita e scoperta come essere unico e meraviglioso
Grazie mille Sonia, bellissimo! 🙂