Riflessioni nel bosco

DAL CONTRASTO ALLA FUSIONE

RIFLESSIONI SUL MASCHILE – Dal bosco

Scrivo questo pezzo ad integrazione del vocale qui sotto, registrato oggi in un bosco.

 

Per una persona che fa un percorso interiore, una giornata in un bosco non è mai solo una giornata in un bosco.

Oggi mi sono trovata ad osservare l’energia maschile muoversi attraverso gli eventi che mi sono capitati e le persone che conosco. Non l’ho scelto a tavolino, è capitato.

In parallelo, mi sono trovata ad affrontare l’energia maschile nei suoi vari gradi, al negativo e al positivo.

Volevo tornare, e così ho fatto, in un bosco visitato con un’amica solo parzialmente. Oggi da sola e con più ore a disposizione, per esplorare altre direzioni e ulteriori sentieri. Potete sentire nel vocale parte di ciò che è successo.

Sono giorni che medito su una potente energia maschile pura, purificata da ogni difetto o limite umano o deformazione causati da paure e ferite o schermi: l’energia maschile universale. Quella “come dovrebbe essere”.

Non so in che forma conosciate la meditazione, ma qui si tratta di evocare qualcosa che esiste, e che si manifesta ad abbracciarci, solo quando apriamo certi canali. E si può sentire, esiste a tutti gli effetti, eccome se si può sentire…

Si parla tanto di Maschile sacro. Ma sapete cos’è? Il Maschile sacro, così come il Femminile sacro al femminile, è la forma di maschile nel suo grado più evoluto ed elevato.

Quella che è diventata consapevole e ha vinto tutti i propri demoni, curato le proprie ferite, quella che non agisce o reagisce più secondo condizionamenti, quella che non colpevolizza più e non giudica più l’altro. Quella disponibile ad esporsi, disponibile al vuoto e al pieno, consapevole di sé e del proprio potere di riconnettersi sempre alla fonte primaria per rigenerarsi ed espandersi.

Ma non è qualcosa di separato da certi uomini inconsapevoli che possiamo conoscere o incrociare nella nostra vita. E’, praticamente e a tutti gli effetti, la loro estensione. Il loro prolungamento verso la “fonte”, la loro saggezza interiore, che si allaccia a quella universale.

La loro versione evoluta, che da qualche parte nell’etere esiste già, parallelamente al mondo come lo conosciamo o lo stiamo vivendo. Si tratta solo di riuscire ad agganciarsi lì. E “fare benzina”. Questo è ciò che intendo per evocare. E lo possiamo fare tutti.

Ho scoperto che l’energia del “Maschile sacro” di cui c’è tanto bisogno nel mondo e che il Femminile sta cercando in tutti i modi (anche in modi sbagliati) di risvegliare, non è “solo” una parte di ciascuno di noi.

È un’energia che soprattutto ci permea, che viene da un serbatoio universale comune: è pienamente disponibile attorno a noi!

Basta invocarla ed evocarla, e imparare a farlo, e badate non è “magia” nel senso in cui questo termine è giunto a noi: è imparare a sintonizzare la propria energia fisica e pensante alla giusta frequenza.

Io ho avuto la fortuna di apprenderlo grazie a una grande Maestra, a cui sono giunta attraverso innumerevoli passi e passaggi precedenti. Ma, comunque ci arriviate, funziona.

E quello che c’è da capire, in fondo a tutto, è poco ed è essenziale.

Numero 1) Ciascuno di noi è perfettamente in grado di evocare questa “energia universale”, maschile o femminile, nel momento del bisogno e di lasciarsi permeare da essa al punto da integrarla in sé e rivedere tutto sotto un’altra luce: una luce che ci fa stare bene e ci fa sfiorare i misteri di fondo della vita stessa.

Numero 2) Non so quale demone, despota umano o alieno o dio o disallineamento energetico abbia fatto sì che, da millenni e da che abbiamo memoria storica, il rapporto tra il Maschile e il Femminile sia basato su contrasto e conflitto.

Ma l’unica, l’unica strada che può davvero salvare il mondo, riportare pace tra i popoli, riportare benessere e salute nell’ambiente, riallacciare il cavo che si era staccato tra mondo naturale ed essere umano, creare uno stile di vita del tutto sostenibile e abbondanza, creare amore vero nelle famiglie, nelle coppie del futuro e all’interno dei singoli individui è una fusione di queste due energie, una necessaria sinergia tra queste due potenti polarità e le loro incommensurabili saggezze interiori, registrate nel profondo del nostro essere – e le trovate tutti svolgendo determinati lavori interiori.

Nel mio vocale improvvisato di oggi, dal bosco, potrete sentire un accenno alla mia visualizzazione riguardo l’integrazione/fusione di queste due energie. Avete presente la scenetta di quel film scemo che è “Zohan”, in cui lui israeliano e il palestinese, da eterni nemici che erano, di fronte a un nemico più grande uniscono i loro canti religiosi in un coro comune al fine di far scoppiare tutti i vetri dell’isolato?

Ecco, questo è. Non so chi ci abbia convinti così a fondo che dobbiamo rivaleggiare, lottare per far prevalere i diritti dell’uno sull’altra o viceversa, litigare, nutrire incomprensioni, confrontarci l’un l’altra e, soprattutto, temerci. Temerci.

Ma se mai il mondo umano avrà una possibilità di salvarsi sarà andando a lavorare su questo punto nodale, cruciale, la base di tutta la nostra realtà.

Numero 3) In fondo a tutto il lavoro che puoi fare su di te, quando arrivi a spazzare via le ultime foglie secche dal fondo (e scopri che un fondo non esiste), perlomeno riesci a individuare i tuoi ultimi mostri – e più arrivi a fondo e più ti mettono alla prova e il dolore da attraversare è grandissimo… E proprio là in fondo, scopri che, checché tu ne pensassi di amare gli uomini o le donne o che ti mancasse lei o lui o questa o quella situazione, la cosa che ti spaventa in assoluto più di tutte, la top-ten, in vertice a tutte le classifiche delle forme di terrore, è proprio la tua energia complementare.

Quella Maschile vera, quella piena e pura, se sei una donna, e quella del Femminile vero, profondo e puro se sei un uomo.

E attenzione: evitare di mettere le mani lì, le mani, il cuore, la mente e l’anima nel guarire questo (un rapporto difficile con la madre o con il padre, un estenuante difendersi da un lui o da una lei, un mascherarsi continuo da ciò che potremmo davvero essere e manifestare, le nostre mille forme di maschilismo e di femminismo, eccetera, eccetera, eccetera) non potrà che portarci a lavori parziali o a fingere di “fare un percorso interiore” o addirittura spirituale, quando stiamo mancando del tutto il punto, il compito centrale, il cuore di tutto.

Perché se non è il cuore di tutto ciò che esiste e che si è incarnato e che si è materializzato il rapporto tra un polo energetico maschile e un polo energetico femminile, non so davvero di cos’altro possiamo essere alla ricerca.

Ormai è chiaro che la devastazione ambientale, la costante guerra nel mondo, gli incendi alle foreste, le carestie e la miseria, fino ad arrivare ai disequilibri nei diritti umani, sono tutti fenomeni derivati da una carenza o una mancanza del polo femminile nel mondo (a livello energetico in primis).

Lavoriamo in questa direzione. I movimenti al riguardo stanno aumentando (seminari, cerchi di uomini, esperimenti di comunità egualitarie, scuole alternative basate sulla non-competizione…).

Possiamo davvero risolvere tutto e la distruzione e il dolore e le ingiustizie vissuti resteranno solo un vago, lontano ricordo. Il cuore non ha più tempo né modo di nutrire il cordone ombelicale con tutto questo, perché deve nutrire il cordone ombelicale di un presente sanato e di un futuro di pace e amore nuovo, finalmente vero.

La guerra è finita.

I volti negativi con cui si è manifestato “il maschile” nel mio film personale oggi: una brutta discussione con un uomo via telefono. Cacciatori abusivi e continui spari come in guerra ad accompagnare la prima parte della mia passeggiata in una pineta selvaggia e protetta. Paure, ansia e tensioni dentro di me.

I volti positivi con cui si è manifestato “il maschile” nel mio film personale oggi:

l’aiuto di un amico.

Un lettore uomo che mi scrive confidandosi – e quindi dandomi fiducia, permettendo a se stesso lo scambio e l’aiuto.

L’intervento della Forestale che ha magicamente fatto fermare gli spari dopo la mia chiamata – appena prima che il cellulare smettesse di avere campo, per ore.

L’interesse di mio padre a distanza.

Il signore incontrato alla fine del bosco, dopo la magica visione dei cavalli (sentite il vocale), con le preziose informazioni che mi ha dato su quel luogo e sulla fine del periodo della caccia.

La sorpresa di altri vecchi amici incontrati in un altro luogo incantato sulla via del ritorno.

Delle scuse ricevute, mentre anziché temere il Maschile ci andavo dietro e scoprivo le strategie di difesa del maschile.

E la presenza costante di questo “Maschile sacro” evocato da me attraverso la polarizzazione del mio pensiero, che ha fatto sì che le cose si trasformassero di continuo per il meglio e dopo appena pochi minuti, se toglievo energia e pensiero dalle cose che temevo e li indirizzavo su ciò che desideravo.

Se smettevo di nutrire le mie idee limitanti di uomini limitati e nocivi e le mettevo nella visione di uomini evoluti ed empatici. Uomini senza volto, forse altri o forse gli stessi, ma nella loro versione avanzata, aggiornata, estesa, empatica, collaborativa, “evoluta”.

Nel bosco, quell’energia mi ha protetta unendosi a quella protettiva, che già sento sempre, degli alberi e delle altre forme di vita che mi percepiscono.

La sua energia collaborava con la mia, creando una sinergia energetica imbattibile e pro-attiva.

Al ritorno, davvero gli spari si erano fermati e la mia via a ritroso è stata bellezza e pace, contro l’ansia e la paura dell’andata e la necessità di procedere facendomi sentire, con un continuo tintinnio di chiavi, alternato a canti, che speravo gli facessero volare via tutti i fagiani e scappare tutte le lepri.

Oggi ho assistito al maschile muoversi come un’onda attraverso tutti gli uomini che ho incontrato e con cui ho interagito. Cercando di non giudicare, ma di trasformare, instancabilmente.

E funziona. La trasformazione a distanza è possibile.

Se aprite tutti i canali e le antenne che avete, una giornata in un bosco non è mai solo una giornata in un bosco.


Endlessly, un pezzo dei Muse che immagino dedicato dal Maschile al Femminile e viceversa, nel cosmo, nella natura e tra le persone:

Senza fine

C’’è una parte di me che non conoscerai mai
l’’unica cosa che non mostrerò mai
Disperatamente ti amerò senza fine
disperatamente ti darò tutto
ma non ti lascerò
non ti deluderò
e non ti lascerò cadere
se mai verrà il momento.

E’ chiaro da capire, sta cercando di parlare
I sogni più cari addormentati per sempre
Disperatamente ti amerò senza fine
disperatamente ti darò tutto
ma non ti lascerò
non ti deluderò
e non ti lascerò cadere
se mai verrà il momento.


⇒ ⇒ ⇒ I MIEI LIBRI

Sonia SerravalliARMONIZZAZIONE DELL’ANIMA

Se ti piace quello che leggi qui o nei miei libri, VEDI COME SOSTENERE IL MIO LAVORO SU PATREON

 

Visite: 1667

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *