Dite alle ragazze

DITE ALLE RAGAZZE

UN INNO ALLA TUA LINFA

Dite alle ragazze che creare, brillare e vivere con tutto il corpo non ha niente a che fare con peccato, vergogna, bassezza, pornografia e che se gli uomini vogliono vedere questo il problema è solo loro e non le deve neanche sfiorare.

Dite alle ragazze che la linfa che corre dentro di loro ha la stessa natura dei fiori che si aprono, del sole che sorge, del ruscello che si fa fiume senza chiedere il permesso a nessuno.

Il temporale non ha paura di essere troppo rumoroso solo perché qualcuno lo giudica eccessivo.

Il fiume non ha paura di restringersi e allargarsi solo perché qualcuno ha disegnato una forma standard per tutti – e chi non la assume è brutto, sbagliato, difettoso.

Il mare non chiede il permesso: quando sono le sue sei ore di alta marea viene avanti, ostacoli o meno, regolarmente mangiandosi i ridicoli muri umani.

Dite alle ragazze che l’uomo ha eretto muri dappertutto: la loro bellezza è diventata oggetto di dileggio o di mercato, la loro vitalità oggetto di vergogna per tenerla a freno dentro muri di carta, la loro luce è stata raccontata come puro corpo fino a smettere di vederla.

inno alla vita
Foto di Susann Mielke

Dite loro che la prima cosa che si percepisce di una persona non è l’immagine, ma la luce che emettiamo. Dite loro, finalmente, che i muri sono di carta.

Dite alle ragazze che la grandine non ha paura di essere troppo forte, che non devono smettere di ballare perché qualcuno ha inventato l’età, che le leggi che rispettano sono state scritte da uomini e non da dei, che non devono coprirsi perché qualcuno ha inventato il concetto di castigatezza e perché la parola indecenza è stata spostata dalla guerra al corpo femminile, alla vegetazione lussureggiante da tenere a bada, ai boschi da disboscare.

Dite alle ragazze che i muri non esistono, che abbiamo impastato secoli di bugie, che l’età non esiste, che nessuno ti costringe ad essere come ti vogliono, che i giudizi degli altri non contano niente, che la tua verità sarà il tuo unico vessillo e l’unico punto dell’universo che non ruota e che non vacillerà mai.

Dite loro che tutto il resto si sgretolerà sempre come statue di creta: i “dovresti”, gli aggettivi negativi, i “non si può”, i confini, gli altari di pietra al posto degli alberi, le paure al posto dei fiumi, le deviazioni di chi si è allontanato dai fiori, i “malintenzionati”, gli assassini della tua espressività, i dottori dei tuoi mali che non esistono e tutte le bugie che ti hanno raccontato sull’omologazione della felicità.


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