origine festa della donna

PSICOLOGIA DELLA FESTA DELLA DONNA

8 MARZO – LE ORIGINI

Qual è il significato profondo e quale il significato superficiale della Festa della Donna?

Vuoi sapere di più sull’energia di questo giorno e su cosa esso rappresenta?

Oggi desidero condividere al riguardo direttamente un testo molto preciso e illuminante di Gabriel Darn (che avrai modo di conoscere nei suoi canali linkati qui sotto e che ho avuto il piacere di conoscere grazie al mio libro – e gruppo FB per uomini – “Il Maschile sacro”).

Per questa “Festa della Donna”, regaliamoci dunque questo testo (e il video linkato sotto) e cerchiamo di abitare il nostro vero potere, senza più timori e tentennamenti.

Buona festa a tutte e a tutti.

donne insieme
Foto: Unalome Living

“L’8 marzo festa della donna, ma perché proprio quella data e perché festeggiare la donna? Oggi scopriremo il significato psichico di questo evento andando oltre la banalizzazione di genere che il mainstream cavalca da tempo appiattendone l’immenso potenziale psicologico.

La festa della donna andrebbe meglio identificata come la festa dell’archetipo psichico del femminino sano che è presente tanto nelle donne che negli uomini.

Clicca sotto per vedere la video descrizione:

È una energia psichica che se, evocata nel giusto modo, apre la mente facendola uscire dai dogmi del “politicamente corretto”. È quindi da sempre simbolo per eccellenza di creatività, intuito, accoglimento, comprensione, empatia.

A livello iconico, l’immagine utilizzata infatti è una “V” che identifica la coppa, il contenitore: la capacità di accogliere il dubbio. Il “so di non sapere” socratico.

La festa della donna quindi ha un grandissimo valore a livello psicologico ed energetico. È riconducibile a livello storico alla celebrazione di Ipazia di Alessandria che è stata una matematica, astronoma, filosofa, “psicologa” greca antica e rappresentante della filosofia neo-platonica.

La sua uccisione, avvenuta nel 415 da parte di una folla di cristiani invasati che, in preda al fanatismo religioso ne smembrarono il corpo a pezzi, l’ha resa il simbolo della «martire della libertà di pensiero».

La sua uccisione fu voluta dal potere costituito come effetto dei decreti di Teodosio che ha di fatto invertito il processo di persecuzione tra pagani e cristiani e che ha “innescato” il pensiero di ingenui e “poco istruiti” seguaci di Cristo.

In psicologia sociale potremmo dire che è stata creata una forma pensiero che doveva distruggere il passato. Con l’allegoria di ucciderla facendola a pezzi si intendeva far disperdere e ripudiare l’antica conoscenza che permetteva agli esseri umani di essere aperti al dubbio e quindi liberi dal meccanicismo e dal dogmatismo mentale e psichico.

Ogni pezzo della verità infatti andrebbe ricostruito con fatica, il che rappresenta l’abnegazione e la disciplina femminile dell’accudimento. Quella che tante mamme hanno riuscendo a fare dieci cose contemporaneamente.

L’evento della morte di Ipazia si collega alla moderna “Festa della Donna” di cui in pochi sono a conoscenza.

festa della donna
Foto di Jill Wellington

Oggi si è arrivati a banalizzare talmente tanto questo concetto che si festeggia la festa delle donne in senso fisico di genere.

Festeggiare qualcuno in un giorno vuol dire dare un contentino per poi avere la giustificazione di dimenticarsene per il resto dell’anno. Questo è il significato odierno di ogni ricorrenza del politicamente corretto. Dell’ipocrisia del perbenismo che boicotta il risveglio psichico. Cioè quello di banalizzare delle energie psichiche che andrebbero allenate e ricordate ogni giorno, non una volta l’anno.

Ogni giorno dovremmo infatti celebrare la donna, intesa come femminino sacro presente in ognuno di noi. Che è la capacità di essere aperti all’altro, al dubbio, alla sperimentazione. Ad accogliere e collaborare invece che odiare e competere, non schierandosi con la moda che va per la maggiore.

Per questo la chiesa per anni ha bruciato le streghe. Donne che hanno il coraggio di mettere in dubbio l’insensato dogmatismo e fanatismo religioso.

Donne che esprimono libertà di dire ciò che pensano e sentono, donne che non si omologano al pensiero unico monoteista.

Usiamo questo giorno quindi per iniziare a riconnetterci con questa energia psichica positiva… e daremo finalmente senso alla festa della donna e a tutte le donne che sono la personificazione fisica dell’archetipo mentale psicologico dell’energia del femminino che, se usato tutti i giorni con dedizione e costanza, cambierebbe la società da competitiva a… collaborativa.

Un atto rivoluzionario che deve partire prima di tutto da dentro la donna presente in ognuno di noi…”

– Testo di Gabriel Darn

 (Vedi anche Psicologia Facile)


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