maschile e femminile

INTEGRARE IL MASCHILE NEL FEMMINILE

UNA VISUALIZZAZIONE PER LE DONNE

Questa visualizzazione ti sarà utile se ti sei sentita non sostenuta dal maschile. Se ti è capitato di sentirti in uno o più dei modi che ti elenco: abbandonata, delusa, non compresa, triste, affaticata, spaesata, tradita nelle aspettative o parole o allontanata.

Se ti è capitato di sentire il maschile insufficiente, non abbastanza interiormente forte, deciso, capace, presente.

Questo può essersi manifestato in diversi modi attraverso le relazioni con gli uomini, ma il risultato finale è stato sempre quello: abbandonata, delusa, non compresa, triste, affaticata, spaesata, tradita nelle aspettative o parole o allontanata. Insomma, sola: ti ritrovi a doverci pensare da sola, a dovercela fare da sola.

La seguente visione viene da me e la metto a disposizione per qualunque donna voglia provare ad integrare il maschile in sé (un maschile sano e capace, presente, reale), affinché non torni a verificarsi sul piano fisico la stessa situazione – che rappresenta la nostra interiore, evidentemente da bilanciare.

(Vedi anche l’articolo “Usare la visualizzazione”)

Prima di procedere, ti consiglio di leggere tutto il contenuto, in modo che poi tu possa andare avanti passo a passo per gradi, senza dover riaprire gli occhi o uscire dalla meditazione per controllare “le istruzioni”.

integrazione del maschile

PARTIAMO CON UNA SENSAZIONE

Nel momento esatto in cui senti che una relazione si è rotta e che non potrai più porvi rimedio, immagina di sentire un senso di freddo, stupore, spaesamento e richiama alla mente anche ciò che ricordi di aver sentito.

Molto probabilmente, senti qualcosa a livello del cuore, del torace o giù fino allo stomaco.

ANDIAMO ALLA RAPPRESENTAZIONE

Ora, diamo un’immagine fisica a questa sensazione.

Immagina che questo freddo, questo vuoto, questa ferita sia in realtà un grande e grosso ago che in quel momento ti è stato piantato dentro: dalla fontanella, sulla testa, è sceso in verticale trafiggendoti fino al petto o fino allo stomaco, o fin dove senti.

MUOVIAMOCI NELLA VISUALIZZAZIONE

Adesso, senti che succede se ti muovi con quel corpo estraneo dentro. Senti che ti trafigge in due, che non sei più integra, che ad ogni movimento ti crea anche dei tagli laterali? Ad ogni movimento, il dolore aumenta ma aumentano anche gli spazi vuoti dentro di te, in cui permettere di collocare qualcosa di nuovo.

Man mano che ti muovi, ti slabbri, ti si aprono come delle sacche di vuoto. Da qui entra la luce da fuori ed esce la tua, come fossero fessure.

Concentrati bene su quell’ago, vedi quanto è grande e come è fatto, e d’un tratto realizzi che si tratta di una spada. Conficcata in te, con la presa che sbuca da sopra la testa. Una “spada nella roccia”.

Senti che stai perdendo qualcosa di noto, qualcosa cui avresti voluto aggrapparti e trattenere con te, mentre in realtà i pezzi di te che se ne vanno lasceranno spazio a qualcos’altro e ti stanno reggendo più leggera. Togliendoti zavorre, peso.

La spada ti trafigge in verticale dall’altro, come prendendo il posto della tua colonna vertebrale o una parte di essa.

Pezzi che credevi fossero parti di te, o che lo sono stati davvero, se ne vanno, e anziché crollare o morire tu rimani in piedi, con sempre più fessure di luce, senza sapere cosa arriverà. Sai solo che “esisti” ancora, che la tua vita va avanti.

Maschile e Femminile

LA TRASFORMAZIONE

Ora, esistono un luogo e una forza che possono estrarre quella spada da te, ma prima di procedere immagina con cosa vorresti riempire il suo spazio.

Il luogo in cui “qualcosa” o “qualcuno” estrarrà la spada che ti tormenta e ti divide è la sommità di una montagna. Immaginati di raggiungerla o di trovarti già là, inizia a familiarizzarti con quel luogo di iniziazione e nota tutti i dettagli del panorama, della terra, del cielo. Descrivili a te stessa.

Ora, invita la forza, la presenza, la persona o il personaggio che possiede la forza e la capacità di estrarre una volta per sempre da te quell’arma, quello strumento di divisione e disintegrazione. Puoi vederla o sentirla, non importa.

In diverse mitologie, e non solo nei miti a noi noti, solo un certo personaggio o una certa divinità può estrarre la “spada nella roccia”, dopo tanti tentativi. E’ dunque normale che il processo sia durato tanto o che non sia un passaggio facile.

Concentrati bene, è un momento importante, un’iniziazione. Solo quando sarai pronta a farti estrarre la spada, procedi lentamente e ascolta ogni sensazione nel tuo corpo.

(Vedi anche l’articolo “Il guerriero interiore nella pratica”)

Immagina che al posto della spada perpendicolare al terreno, che ti mantiene in uno stato di disintegrazione, confusione, divisione, difficoltà e solitudine, una volta che verrà estratta possa entrare una colata d’oro.

Esattamente come nella tecnica giapponese di riparazione dei vasi chiamata kintsugi, il vuoto e lo stordimento scompariranno riempiti dalla solidità, dal valore e dalla luce dell’oro.

Non avere fretta, ascolta con la tua massima concentrazione ogni cosa che senti nel tuo corpo quando ciò avviene. Senti cosa parla, cosa si muove e cosa cambia.

E mentre la spada lentamente esce da te e l’oro riempie il tuo centro nevralgico, anche tutte le fessure o i buchi vuoti che si erano aperti nel tuo torace o su tutto il tuo tronco si riempiono, uno a uno, di ciò che vuoi realizzare nel tuo futuro prossimo.

Essi si riempiono di scenette che vuoi vivere, delle sensazioni che vuoi vivere, dei loghi che vuoi vivere, dei tuoi sogni e progetti.

Stai a lungo in questa situazione finché la spada non sarà stata estratta del tutto e finché non ti sarai colmata la colonna vertebrale e le zone limitrofe di oro e di ciò che vorrai vivere, tutto attorno a questa tua nuova realtà.

Solo dopo aver visionato, sentito e integrato tutto questo, ora immagina che la forza o l’essere che ha estratto da te la consegni a chi di dovere (la montagna, lo spazio, un altro elemento, persone del tuo albero genealogico o altro).

Senti tu dove deve essere consegnata la spada affinché sparisca per sempre dalla tua realtà.

Una volta deciso questo, seguila con la vista e con l’udito (senti i rumori che produce la montagna inghiottendola, o altro), finché non sparisce completamente.

Continua ad ascoltare come ti senti ora con questa integrazione e quando sarai pronta apri gli occhi e inizia a muoverti lì dove sei e nello spazio, in modo da sentire cos’è cambiato anche su quel piano.

Quando esci dalla visualizzazione non pensarci più e vedi cosa succede nei giorni o nelle settimane seguenti, ascoltando te stessa, il tuo corpo, eventuali segni e gli eventi.

Qui sotto video con la stessa visualizzazione guidata:

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