la religione della Dea

COS’E’ LA WICCA?

LA RELIGIONE NATURALE

La Wicca è la religione naturale. La religione che riprende il paganesimo. La religione che molti aspettavano – o che nei secoli dell’oscurantismo e delle persecuzioni non hanno mai del tutto perso di vista.

A differenza delle religioni dogmatiche, essa si basa sulla pratica. Una visione che trovo abbia molto in comune da noi con l’Alchimia e altrove con il Tantra.

Tratto dal meraviglioso saggio di Vivianne Crowley “I poteri della Wicca – La più antica religione del mondo nella società contemporanea”:

religione naturale
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__poteri-wicca-vivianne-crowley-libro.php?id=64149&pn=7294 

A voi buona lettura!

“La Wicca è la religione della stregoneria della saggezza tradizionale, divisa in diverse correnti, che è in prima linea nel revival pagano.

È una religione che adora le antiche divinità del paganesimo ed è anche una tradizione misterica che ci aiuta a crescere nella comprensione di noi stessi, portandoci quindi più vicini agli Dei.

Si tratta di un sistema per sviluppare e usare poteri psichici e magici, assieme a quel bagaglio di conoscenze tradizionali che viene chiamato magia naturale.

La Wicca è chiamata la vecchia Religione perché si fonda sulle pratiche religiose dei nostri antenati precristiani, come loro infatti adora la Dea e il Dio utilizzando quei simboli che si trovano nel profondo della psiche umana.

Wicca
Foto di Insanessa

Essa non ha nulla a che fare con l’adorazione dei demoni, come cercano di far credere il giornale scandalistici e tutti coloro che dovrebbero informarsi meglio prima di fare affermazioni azzardate, ma ha a che vedere con il culto di due tra le manifestazioni primordiali della divinità: la grande Dea e il suo consorte, il Dio bicorne.

Benché in ultima istanza nella Wicca il Divino sia inteso come uno, in esso vediamo una dualità. Il Divino è energia, l’energia è movimento e cambiamento, e dove c’è movimento e cambiamento c’è l’attivo e il ricettivo, il flusso e riflusso.

Il Divino quindi viene colto a come maschile e femminile, Dea e Dio. Adorare un solo aspetto produrrebbe un disequilibrio.

La Dea è spesso descritta come triplice e nelle forme di vergine, madre e saggia (o vecchia) è associata con le fasi crescente, piena e calante della Luna.

È conosciuta con diversi nomi e viene onorata in vari modi come Aradia, Arianrhod, Bride, Diana… Ma dietro i suoi molti volti troviamo imperitura essenza dell’Eterno Femminino, che è misterioso e paradossale, sempre identico, ma sempre differente.

La Wicca e le altre tradizioni pagane (N.d.R. ma anche il Tantra) sono le sole religioni che adorano la Dea. Gli Dèi che adoriamo incarnano gli ideali a cui aspiriamo. Quindi se vogliamo realizzare la pienezza del nostro potenziale umano dobbiamo adorare sia l’aspetto maschile che quello femminile della Divinità.

Molte donne oggi sentono la chiamata spirituale dentro di loro e cercano di entrare a far parte del clero cristiano. Ma che ruolo può svolgere una donna in una religione patriarcale che le nega il titolo di sacerdotessa?

Il fatto che la Wicca sia orientata verso il culto della Dea è importante anche per gli uomini. Infatti se gli uomini vogliono trovare la loro integrità interiore devono praticare una religione che riconosca il femminile che è dentro di loro e che li guidi al proprio destino spirituale.

Questo non sminuisce l’importanza del Dio bicorne, perché nella sua immagine c’è la chiave per la comprensione della natura umana. Questa antica divinità, che è animale, umana e divina, simboleggia quello a cui tutti gli esseri devono aspirare: i tre aspetti della natura integrati in armonia.

Come la Dea, il Dio è adorato con molti nomi, come Hernie, Cernunnos, Karnayna, ma tutti i suoi nomi hanno la stessa radice di “corna”. La sua immagine contiene l’essenza della perfezione umana, non è un abitante remoto di qualche regno celeste ed immateriale, ha gli zoccoli ed è in contatto col mondo della natura, ma le sue corna sono un segno della divinità perché si protendono verso le stelle.

Sebbene la Wicca mandi dei segnali a coloro che desiderano trovarla, non è una religione che cerca di fare proselitismo. Non offre una forma di religione essoterica che si adatta ai più, ma una disciplina spirituale e un sentiero che è una via per pochi, anche se questi pochi sono in continuo aumento. Questo perché la Wicca differisce dalle altre religioni per la posizione che occupano le persone che la seguono, non offrendo loro l’ingresso in una congregazione di seguaci, ma l’iniziazione al sacerdozio misterico.

religione della Dea
Foto di Freeillustrated

Che cos’è una religione misterica?

Sopra l’ingresso dei Templi dedicati ai misteri c’erano incise le parole Conosci te stesso che anche uno degli obiettivi della Wicca.

Le religioni misteriche pagane erano sistemi attraverso cui gli iniziati arrivavano alla comprensione della vera natura della realtà è anche della loro natura interiore, cioè quello che siamo veramente.

Tramite il contatto con gli insegnamenti, e rituali e i simboli, le porte della percezione venivano aperte, le finestre dell’anima erano ripulite e agli iniziati venivano rivelati i misteri della psiche e degli Dei: tutto quello che erano è tutto quello che potevano divenire.

Offrendo l’accesso al sacerdozio, la Wicca offre un addestramento spirituale che sviluppa la conoscenza di noi stessi, portandoci alla comprensione e alla consapevolezza dei nostri bisogni spirituali, così che possiamo a nostra volta facilitare la crescita spirituale di altri.

Nello spiegare questa crescita spirituale mi riferisco spesso alle teorie dello psicologo svizzero Carl Gustav Jung che cercò per tutta la vita di arrivare alla comprensione del divino.

[…]

Le teorie psicologiche di Jung furono molto influenzate dai suoi studi di testi occulti, mistici e alchemici, e sono perciò compatibili con la visione esoterica dell’umanità e sono anzi parzialmente derivate da questa. […]

Oltre ad entrare nel sacerdozio, coloro che entrano nella Wicca vengono anche iniziati come streghe e stregoni; le streghe praticano ciò che è conosciuto come l’Arte, una tradizione di saggezza e antica conoscenza.

(Leggi anche: “La donna strega”)

La parola strega è una parola difficile, piena di connotazioni negative, Se poi si pensa alla paura che evoca nelle menti delle persone comuni e leggendo degli eccessi di alcuni fondamentalisti cristiani e del persistere della stampa nell’identificare la stregoneria con la magia nera, saremmo tentati di scartarla. Eppure la maggior parte delle streghe pensa che sarebbe un errore e un affronto a coloro che tra i nostri antenati morirono per quello in cui credevano. […]

Wicca e la Dea

Tradizionalmente si pensa che le streghe abbiano poteri speciali, ma la maggior parte della gente che entra nella Wicca non ha più abilità nella chiaroveggenza e nella magia della persona media e non è necessario che le abbia perché la capacità della persona media è più che sufficiente una volta che impara ad usarla.

La maggior parte di noi non usa che ha un decimo delle capacità della propria mente e nella Wicca si guarda molto proprio allo sviluppo e all’addestramento della mente e dello spirito.

La Wicca onora il Divino che si manifesta nella natura e molti vi si sono rivolti come risultato di un profondo impegno verso le istanze ambientali, ritenendo che l’attenzione di molte religioni su realtà immateriali abbia avuto spiacevoli effetti su quello che le streghe ritengono sia la rappresentazione della Grande Madre, cioè questo pianeta, la nostra Terra.

Essa ci insegna a valorizzarla come suolo sacro. Non è nostra non la possediamo. La abitiamo per grazia degli Dei e dobbiamo onorarla, prendercene cura e riverire la forza vitale che in essa si manifesta. La Wicca ci insegna che dobbiamo rispettare il nostro ambiente.

[…]

La Wicca non ha stilato un insieme di norme secondo cui vivere, ma dato che le scelte della vita sono raramente bianche o nere, nostro è l’onere di scegliere tra le varie gradazioni di grigio. Questo senso morale si sviluppa cercando di aderire a certi ideali di base, come amore, gioia, verità, onore e fiducia, e prendendo quelle decisioni che sono più in accordo con questi.

Non c’è un libro di regole, ma c’è una meta regola secondo cui vivere:

Se non danneggia nessuno, fa ciò che vuoi….

Quello che è richiesto nella Wicca è la convinzione che la nostra consapevolezza non dipenda dal corpo, ma si possa estendere oltre i limiti del mondo sensoriale, e che la forza vitale dovrebbe essere riverita.

Oltre a queste semplici credenze nella forza vitale e nei poteri della psiche umana, tutto ciò di cui abbiamo bisogno di accettare è che la struttura del rituale e il simbolismo in cui opera la Wicca contengono antiche verità. Queste non sono verità letterali, ma significati nascosti la cui verità si dispiega col passare degli anni, man mano che li integriamo nelle nostre vite.

La Wicca si vede solo come una delle tante religioni e percorsi mistici che si aprono al ricercatore spirituale di oggi. Noi non ci vediamo come se avessimo il monopolio di un’unica verità, infatti gli wiccan credono che sia ridicolo per qualsiasi gruppo di essere umani affermare di detenerlo.

La Wicca considera la razza umana in evoluzione. Nella Wicca non ci può essere una rivelazione definitiva sul giusto modo di accostarsi al Divino e sul giusto modo di vivere. […]

La Wicca non crede, come fa il monoteismo patriarcale, che ci sia una sola valida versione di Dio e tutte le altre sue forme siano false: gli Dei della Wicca non sono Dei gelosi. Noi adoriamo Dea e Dio, riconoscendo che tutti gli Dei sono aspetti dell’unico Dio e tutte le Dee sono aspetti dell’unica Dea. E che alla fine questi due si riconciliano nell’ essenza Divina.

Ci sono molti fiori nel giardino del Divino e questa è la sua bellezza.”

(Tratto dal meraviglioso saggio di Vivianne Crowley  “I poteri della Wicca – La più antica religione del mondo nella società contemporanea”


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