il narcisista

NARCISISMO – LA DISINTEGRAZIONE DELL’INTIMITA’

LA DANZA MACABRA TRA DISINTEGRATI E INCENERITI

Li chiamano narcisisti.

Io preferisco chiamarli disintegrati-dentro.

Tra noi si muovono e interagiscono persone che sono state spezzate.

Questi pezzi per sopravvivere si sono amalgamati in un personaggio: l’avatar da dare al mondo.

Essere umani richiederebbe integrità e loro non possono più permettersi di essere colpiti.

narcisismo
Image by Victoria Borod

Li chiamano narcisisti.

Preferisco chiamarli i frammentati.

Sono persone che, per non avere avuto l’amore e il contatto fisico necessari nei momenti fondamentali della propria strutturazione, vivono tra noi completamente frammentati dentro.

Da fuori, nessuno può vedere il loro dramma.

La loro identità è la sintesi di un personaggio – e questo è l’unico “sé” che essi conoscono. Per imitazione ed emulazione.

Loro stessi non si potrebbero mai permettere di riconoscerlo, o ne morirebbero. Infatti, checché ne dicano i circoli olistici, barriere, muri e confini a volte sono necessari alla sopravvivenza, o tutto si sfalderebbe.

 

Si parla di “narcisismo patologico”, ma io preferisco chiamarla “disintegrazione vivente”.

Sono persone che possiedono i passe-partout per qualunque tipologia di persona incontrino.

Il loro intuito è micidiale come quello di un gatto.

Pochi possono resistere al loro magnetismo.

Riescono sempre a canalizzare la frase giusta per indurti in una sorta di ipnosi che tu scambi per fiducia e innamoramento (o, nel caso di uomini verso uomini, fiducia e fascinazione).

 

I disintegrati producono inceneriti.

Non conoscono l’integrità e non la possono sostenere all’esterno.

I disintegrati-dentro avvicinano le persone per cercare amore ma finiscono solo per incenerirle. Mettendo in dubbio sempre e solo l’altro.

Che è un mondo lontano, che non li riguarda mai realmente, se non come strumento.

Non cercano tanto il sesso, quanto puro nutrimento per il proprio sé, che senza questo cibo non potrebbe continuare a riconfermarsi.

È l’unico canale di pseudo-amore che conoscono.

Ciò può anche avvenire tramite il sesso, ma il fulcro di tutta questa danza macabra è il gioco di potere.

narcisismo

Se ti è successo, non colpevolizzarti: ci possono cadere anche le persone più esperte, vissute e mature.

Anche se ad ogni esperienza è più facile smascherare la chimera, disvelare il loro puzzle in frantumi, i drammi silenziosi dietro l’invisibile tromba d’aria.

 

Il collegamento con il sentire degli altri è il loro cavallo di troia per ottenere l’unica forma d’amore che essi conoscono.

Ma l’empatizzare con l’altro (il sentire il suo sentire) è loro precluso, in quanto davvero non possono, non possono, non possono più permettersi di essere feriti.

 

Il non essere stati toccati diventa il “ora non mi può più toccare nessuno”.

 

Non è ancora stata trovata una soluzione per questa deriva. Se non, come sempre fa la nostra cultura di bassa lega, la semplice demonizzazione.

La psicoterapia alza le mani.

 

Troppo si parla (senza peraltro aiutare tanto) di botte e femminicidi, troppo poco si parla delle devastazioni invisibili emotive, psicologiche, sentimentali, identitarie, di valore e in generale interiori che questi buchi neri viventi hanno dovuto subire e che poi inconsapevolmente provocano nelle persone con cui hanno un interscambio di relazione.

Senza minimamente esserne consapevoli.

Senza percepire la portata distruttiva che un vortice in frantumi porta a chi è ancora integro e ricerca, per natura, lo scambio.

L’integrità.

La coerenza.

Un’intimità esclusiva e profonda.

Il poter contare l’uno sull’altra, gli uni sugli altri.

Mio video – La relazione con un narcisista – Solo un esempio tra i tanti. L’articolo continua sotto. Leggi anche “La relazione con un narcisista”.

ALCUNI PUNTI FERMI

Nel mio modesto percorso, da incenerita più di una volta, ho potuto arrivare solo ad alcuni punti fermi.

Auspicando di cuore che si possa trovare una soluzione che sia umana ed inedita, sia per le persone danneggiate da questi uragani in sconnessione, sia per gli stessi “disintagrati-dentro”, prime vittime in realtà.

I quali si sono persi in un mondo in cui l’intimità è divenuta sensazionalità. Lo scambio esaltazione del sé.

E l’amore pura carneficina di lati umani altrui, vissuti solo come riflessi di sé, per preservare il personaggio che protegge il proprio sé frantumato.

 

L’intera dinamica è descritta bene nel mio libro “Palo quattro – L’amore abusivo”, ma negli anni e nella mia maturazione ho potuto riconoscere sempre più aspetti.

Ai “disintegrati-dentro” non posso comunicare nulla, perché nessuno di loro ammetterebbe di essere tale e di conseguenza nessuno di loro ascolterebbe. Non possono DAVVERO permettersi di essere toccati.

A coloro che sono stati devastati o in qualche modo danneggiati dal passaggio di un disintegrato vivente (e i casi nella nostra epoca sono in aumento), posso solo dire:

 

– Intanto, diveniamo consapevoli che il narcisismo è la malattia nel secolo. Un tempo è stata l’anoressia/bulimia, prima ancora l’isteria, poi la depressione, ora è il narcisismo.

Nessuno dei colpiti è colpevole.

Tutta la società in cui viviamo ne è responsabile.

seduzione
Image by Piyapong Saydaung

Il narcisismo colpisce un numero molto maggiore di uomini rispetto alle donne (le quali reagiscono con disturbi differenti alla mancanza d’amore).

Non a caso, si è scelto un personaggio maschile (Narciso) per definire questo fenomeno. Che nulla ma proprio nulla ha a che fare con “l’essere Narciso” che generalmente conosciamo come semplice vanità o vanesia.

 

– Non colpevolizzarti. Non arrabbiarti con te stessa o con te stesso.

Perdonati. Anzi, sii orgogliosa di te per esserti salvata.

Se non ne sei uscita, chiedi aiuto. Senza nessuna esitazione, fallo.

La portata di questa energia è più grande di quanto tu pensi e la cosa ti sarebbe molto più chiara se essa fosse visibile.

Per farti un piccolo esempio. Guarda la gatta qui sotto e il suo sguardo.

Quanti, secondo te, potrebbero resisterle? Una minoranza. È un dato di fatto.

magnetismo

– Lo so che nessuno di noi vuole crederci, ma dovremmo fermarci al primo, primissimo senso di violenza nelle parole (tale violenza si esprime in un improvviso e inspiegabile senso di rifiuto di te, allontanamento, svilimento, umiliazione o simili – piccolo ma sensibile).

 

– Se non siamo così veloci e lucidi da riuscirci al primo caso, facciamolo al secondo, ma sforziamoci di notare quanto una certa risposta o reazione si discosti anni luce da una “usuale” reazione di un uomo o di una donna che abbia avuto uno scambio emotivo con noi.

 

Evitare, per quanto possibile, di usare il proprio tempo in lunghe spiegazioni. Se l’altra persona è integra, lascia entrare e c’è uno scambio. Se non è più integra, ad ogni passo ti perderai di più in un buco nero e passerai ore, giorni, o mesi o anni a parlare solo con delle eco.

 

– Ricorda, per quanto sia triste e drammatico, che la disintegrazione è disintegrazione e che tu personalmente non possiedi neanche lontanamente gli strumenti – se mai ne esistono – che possano permettere una ri-coesione di quei frammenti.
Per la natura, meglio un collante di ripiego che la morte certa (interiore e biologica di conseguenza).

 

L’unico amore possibile, nell’ambito umano, quotidiano, di terza dimensione, verso uno di coloro che chiamano “narcisisti” (un “disintegrato-dentro”) è l’augurio di tanto bene a distanza, l’augurio che l’unico collante che tiene su la loro personalità di recupero non li faccia crollare mai.
Il riconoscimento di un naufrago dietro le spoglie di un uomo e l’accettazione totale del fatto che, se ti avvicinassi troppo, quel naufrago potrebbe solo affogarti.

Non lo farebbe per cattiveria o premeditazione, ma nella più totale inconsapevolezza, in quanto, purtroppo, scollegato dall’esistere-altrui. Mi piace anche il termine “scheggia impazzita”, rende l’idea.

Se vuoi saperne di più, comunque, qui tutto il crescendo del buco nero (“Palo quattro – L’amore abusivo”).

QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA UN SEMPLICE “BASTARDO” E UN NARCISISTA?

Il primo è consapevole di ciò che fa e trova scuse per giustificare se stesso.

Il secondo non è per nulla consapevole del male che fa.

La percezione degli altri qui è totalmente falsata, presente solo in quanto funzionale a se stessi e al proprio nutrimento, non in quanto percezione di esseri a se stanti con un loro mondo, identità, esigenze e con dei sentimenti.

Non si riconosce l’esistenza di conseguenze a proprie parole ed azioni. Non c’è collegamento

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Con l’augurio che la nostra società la smetta di produrre naufraghi ma possa crescere persone connesse.

Con l’augurio che la nuova società, che si sta costituendo grazie alle belle comunità di persone in cammino, ponga sotto i riflettori questo fenomeno, così estremo e drammatico, per quanto invisibile.

Uscendo dalla patologizzazione di tutto e puntando a maggiore consapevolezza per tutte le parti, a partire dal fondamentale contatto dei genitori con i figli piccoli, perché dopo è tardi. O, dopo, è tutto un terreno da inventare, se vogliamo davvero uscirne.

Buone guarigioni e buone comprensioni.

Ahó.
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