festa della luce Imbolc

IMBOLC E LA PROMESSA DI PRIMAVERA

L’INIZIO DELLA PRIMAVERA PER GLI ANTICHI

Per gli antichi la primavera si segnalava iniziare qui, ai primi di febbraio.

Per gli antichi Celti, Imbolc era una delle festività che segnavano un momento di passaggio tra le stagioni e per madre natura.

Un momento dell’anno difficile, in cui le scorte dell’inverno si stavano esaurendo e bisognava sacrificarsi un po’ per riuscire ad arrivare finalmente ai raccolti della primavera e della stagione calda.

Per questo, ci si predisponeva a festeggiare Imbolc accendendo fuochi, laddove qui il fuoco ha la funzione della luce e del nutrimento del sole (in altre occasioni dell’anno, il fuoco sta per distruzione e trasformazione).

festeggiamenti Imbolc

Un’altra usanza molto vicina alla terra era quella di benedire i semi, che si sarebbero seminati a breve e che avrebbero garantito il cibo per tutti.

In questa data le giornate si allungano visibilmente rispetto alla festività della rinascita del Dio Sole (attorno al nostro Natale, l’allora solstizio).

Nella natura si possono intravvedere i primi segni del ritorno della linfa in superficie e della rinascita. Boccioli turgidi, qualche movimento di alcuni arbusti pronti ad esplodere nel mese successivo, piccoli germogli a terra, un fuggente alito di primavera in una giornata fredda, la luce che trionfa sulle tenebre…

Un altro aspetto importante di Imbolc è quello della promessa e del proposito, dell’intenzione, del desiderio. Questo era infatti ritenuto il momento ideale dell’anno (insieme a quello della rinascita del Dio Sole – il nostro Natale) in cui “seminare” un progetto, un sogno o un proposito, perché esso avrebbe potuto usufruire della forza della natura in piena espansione verso l’alto.

Consiglio di provarci: le scuole alchemiche, così come quelle sciamaniche, solo per fare due esempi, non hanno mai smesso di “mettersi in scia” delle forze naturali del momento (stagionali, meteorologiche o astrali), in modo da sfruttarne la forza propulsiva – che non ha pari tra i nostri strumenti se non nell’amore (ma di questo fanno parte).

E in fondo, gli antichi la sapevano lunga…

Imbolc e il fuoco
Photo-Poetry – Sonia Serravalli

LA SEMINA DEL DESIDERIO

Se ne hai la possibilità, trovati con le tue sorelle e i tuoi fratelli di anima attorno a un fuoco – o crea un cerchio di candele a terra, all’aperto – e seminate con una paletta dei foglietti su cui avrete precedentemente scritto il vostro progetto per quest’anno. In questo modo, l’energia della terra potrà – simbolicamente ed energeticamente – dargli forza e vita. È un’esperienza molto bella.

Oggi, in questa occasione così come per altri Sabbat, si stanno recuperando sempre più i significati profondi di festività che erano state ribattezzate sotto nomi romani e poi cristiani, ma sempre su quelle date sono rimaste.

L’essere umano non può scostarsi da questi momenti cruciali, di passaggio e di resa dei conti, di rinascita e di movimenti discensionale o ascensionale, a seconda delle stagioni, in quanto parte integrante di Madre Natura.

(Leggi anche: “Festeggiando Imbolc”)


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