animali domestici

LA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

SANT’ANTONIO E LE ORIGINI

Così come abbiamo visto altri casi in cui la Chiesa ha strutturato i propri riti e le proprie date su riti e tradizioni già preesistenti, anche il caso di Sant’Antonio con la sua festa, che cade il 17 gennaio, rientra in uno di questi sincretismi.

Il Sant’Antonio del cristianesimo (abate ed eremita egiziano) nasconde e ingloba in sé antichi culti pagani di origine agricola.

Sant'Antonio e il fuoco

Culti e rituali legati alla fertilità e alla volontà di scacciare le tenebre invernali con il ritorno del Sole, o del Dio Sole, che dal solstizio d’inverno in poi (“Sol Invictus” o “Natale”) recupera per noi forza.

Il suddetto santo anacoreta è dunque particolarmente collegato alle genti contadine e ai loro animali e le tracce delle festività pagane dietro questa storia sono state tramandate fino a noi proprio grazie ai popoli delle campagne e le loro ricorrenze annuali.

Sono tanti, infatti, e in tutta Italia, i paesini in cui si organizzano feste in onore del santo, feste che non hanno mai perso le abitudini e i rituali che già venivano svolti e onorati prima del cristianesimo.

Quali rituali?

IL FUOCO

Quello che poi è diventato Sant’Antonio era anche precedentemente una figura che portava con sé il fuoco. Il fuoco deputato, appunto, a scacciare le tenebre, in onore del rinnovamento del nuovo anno e come invito rivolto alle nuove messi e come sollecito alla primavera.

(Leggi anche: “Risvegliarsi al fuoco”)

La figura che “porta il fuoco” era il nume tutelare del luogo, in ogni luogo. Questa tradizione risale alle feste del fuoco del mondo pagano: raduni particolarmente aggregativi, sacri e sentiti nelle stagioni fredde.

Qualcosa di cui oggi le persone sentono profondamente la mancanza, perché a seguito di un rituale del genere, e posso testimoniarlo, il tuo spirito vola, il tuo corpo è pieno di energie, il tuo concetto di famiglia si allarga e cambia perfino la qualità dei sogni.

Nel sud Italia questi fuochi sono ancora oggi chiamati “fuochi di gioia”.

falò di gioia

GLI ANIMALI E LA LORO BENEDIZIONE

Il tema di questo santo come protettore degli animali (delle famiglie di contadini e delle fattorie) è stato traslato da culti pagani autoctoni.

Wikipedia ci dice al riguardo: “La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a sant’Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all’ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant’Antonio.”

Nell’iconografia si raffigura Sant’Antonio sempre con un porcellino munito di campanella. Una leggenda racconta infatti che il porcellino sia stato d’aiuto a Sant’Antonio nel rubare il fuoco degli inferi per donarlo al popolo, che soffriva il freddo.

Il maialino è l’animale totemico del santo. Presto vi parlerò degli animali totem in un nuovo articolo, promesso.

In questo giorno dunque, ancora oggi usa benedire i propri animali e le feste di paese in cui ciò avviene sono particolarmente folkloristiche e suggestive.

Suggerisco di imparare a benedire da sé, di osare farlo e di ascoltarsi, di prendere familiarità con questa pratica meravigliosa, perché fa aprire il cuore, lo riscalda e l’animale che riceve tali pensieri d’amore e tale energia lo sente e ve ne darà prova.

Leggi su questo: “Usare la benedizione”

Tutti noi possiamo essere ponte tra la terra e il cielo.

benedizione degli animali
Foto di Gerhard G.

LA QUESTUA

L’altra parte degli antichi rituali, poi collegati a Sant’Antonio, riguarda la “questua”. Ossia l’offerta di prodotti propri o pane impastato con le proprie mani o altri alimenti da portare con sé al rituale, per l’“orgia alimentare” che aveva (e in alcuni luoghi ancora ha) luogo in questa ricorrenza.

Veniva offerto cibo gratuitamente ai viandanti che per caso passavano di lì. Si condivideva la cena, la famiglia si allargava e le porte restavano aperte per ritrovarsi tutti all’esterno, appunto attorno a un fuoco, tra calderoni, botti e tavoli apparecchiati per tutta la comunità.

“Spesso questi festeggiamenti si tramutavano in vere e proprie orge alimentari, come testimoniato dalla tradizione in molti paesi di dar vita ad un pasto che iniziava in serata e terminava all’alba del giorno 17.

Era un modo di rompere il tabù della dura frugalità del pasto contadino e finalmente festeggiare l’arrivo delle nuove messi.” (Cito da “Centro Studio Misteri Italiani”).

Lo scopo è sempre quello di festeggiare e benedire l’anno entrante e chiamare a sé la luce, la salute, la fertilità, dei campi e degli uomini.

LE CAMPANE

A questo proposito, la campanella del maialino e altre campane, campanelle e batacchi, che vengono utilizzati in questa festività in molti paesi di campagna, rappresentano l’unione dell’organo maschile (batacchio) con l’organo femminile (la campana).

Per altre interessantissime informazioni di carattere antropologico e folkloristico vi consiglio questo articolo.

Ora che vi ho raccontato tutto questo, propongo che ciascuno di noi operi un rituale (privato o ancora meglio collettivo, con i propri cari) per benedire gli animali che vivono con noi, in casa o all’esterno.

Mi piacerebbe aggiungere sincretismo a sincretismo: oggi che abbiamo aperto i canali della sensibilità verso il mondo animale e vegetale e che possiamo percepirlo e viverlo in modo totalmente diverso dai secoli più antichi, possiamo vivere un vero rituale di apertura del cuore a quella parte di mondo che completa e arricchisce il nostro.

 Il sacro mondo animale, sotto i nostri occhi e spesso considerato poco o non onorato per il valore umano ed evolutivo che davvero riveste per noi oggi.

Quindi, via libera a pensieri d’amore, rituali di baci, carezze, preghiere e coccole attorno a un fuoco in giardino (va bene anche quello di un barbecue), possibilmente dopo aver organizzato una “questua” tra amici, vicini e persone care, in modo che ciascuno collabori alla cena comune e ci si possano scambiare piatti preparati con amore e buon vino.

ANNUNCIO IMPORTANTE 16 GENNAIO 2022

luogo elettivo

Per chiunque lo desideri, siete tutti invitati al festeggiamento di quanto descritto sopra attorno ad un grande falò di gioia presso il mio luogo elettivo domenica 16 gennaio, con il seguente programma:

📍 Domenica 16 gennaio 2022 ore 16.30 (da riprogrammare per il 2023) presso agriturismo due laghi in ricorrenza come da tradizione di San Antonio Abate detto del Busghin, la benedizione degli animali con Don Edwin e gran falò 🔥 con vin brule’ 🍷
Per chi porta animali prenotazione gradita.
Al termine cena con menù fisso.
PER INFO E PRENOTAZIONI:
☎ 393 1612154
📫 info@duelaghi.com
(Sono amici carissimi)

Il mio lavoro è donare scritti, iniezioni di gioia, conoscenza, emozioni ed intuizioni.

Il sostegno materiale per continuare a farlo viene da voi – le donazioni sono possibili qui: https://it.tipeee.com/soniaserravalli

o tramite IBAN da richiedere o Paypal (su: sonia.rangers@gmail.com).

Grazie a chiunque abbia contribuito finora con una libera donazione.

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(Femminile e Maschile; Fiamme gemelle, crescita personale, spiritualità, romanzi, downshifting, poesie…)

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—–> SITO: www.soniaserravalli.com

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