maschile e femminile

SESSUALITA’ SACRA TRA I DUE PRINCIPI PRIMORDIALI

DEA MADRE E DIO FALLO

Brani dello psicologo junghiano Claudio Risé, dedicati agli uomini – ma utilissimi anche per le donne (neretto mio).

A parte i ruoli M e F nella sessualità, le immagini universali della sacralità antica come l’essere umano e gli archetipi, che naturalmente si differenziano di molto tra Maschile e Femminile, ci tengo a dire che la sensazione (o consapevolezza) di stare facendo l’amore con qualcosa che va molto oltre la persona è reciproca e riportabile anche al femminile verso il maschile.

sessualità sacra
Foto di Efes

“Conoscere la donna e il suo corpo significa anche sapere che quell’essere desiderato non è soltanto un individuo, una persona umana. Essa è anche la portatrice di un principio, di una forza che l’uomo intuisce solo in modo parziale e imperfetto: la femminilità.”

(N.d.R. La cosa naturalmente vale anche nel caso di una donna nei confronti di un uomo – questo e i prossimi concetti che Claudio Risé è riuscito ad esprimere così bene sono sempre stati tra le mie sensazioni profonde durante lo scambio con l’altro, ma in una vita non ero mai riuscita a verbalizzarlo.

Ho sempre amato un uomo non solo come uomo e individuo unico e insostituibile, ma sempre anche come portatore di un “principio” transpersonale e universale che trovo da sempre trascinante, molto più forte e decisionale della mia volontà razionale. E mi auguro che quanti più uomini possibili hanno potuto provare questa sensazione-o-consapevolezza verso la loro donna).

“La sessualità non sarebbe quella forza anche psicologicamente così potente se non rappresentasse, non contenesse, per così dire, i due principi fondamentali della creazione della vita: il maschile e il femminile.

L’incontro del maschio con una donna non è dunque solo un fatto personale, da vivere in modo intimistico, chiuso nelle rispettive gratificazioni dell’Io dell’uomo e di quello della donna che vi partecipano. Naturalmente si può vivere un incontro sentimentale e sessuale anche così […]

Si può fare, si fa, ma è un modo estremamente debole di vivere la sessualità.

In realtà, nell’incontro tra un uomo e una donna, sono i due principi primordiali, il maschile e il femminile, che vengono attivati, messi in campo.

Naturalmente la loro forza e la loro intensità sarà tanto maggiore quanto i due amanti saranno consapevoli di non essere soli, nel letto, o dove si trovano, ma di essere in qualche modo sostenuti da queste due forze, il cui incontro ha provocato e accompagnato la storia del mondo e che sta per accompagnare anche la loro, anche il loro rapporto.

Tantra ed esercizi

Da questo punto di vista ogni rapporto comincia tra due persone e tende a finire fuori di loro, nel cosmo, tende a sprigionare energie che in qualche modo modificano, influenzano la realtà, come avviene con la preghiera o la meditazione profonda.

Certo non è necessario, né possibile, che ogni rapporto sessuale arrivi all’estasi, però gli amanti devono sapere che questo è un risultato possibile del loro rapporto, e desiderarlo, e impegnarsi a raggiungerlo.

La stessa esperienza religiosa dell’estasi, dove questa viene molto spessa vissuta come un’unione anche sessuale con Dio, conferma questa potenzialità del rapporto.

LA “MAGIA SESSUALE”

Il fenomeno che è stato chiamato “magia sessuale” consiste appunto nella consapevolezza dell’enorme forza e potere della sessualità e dell’atto sessuale, e nell’indirizzare l’energia sprigionata da esso verso scopi che non sono direttamente inerenti alla relazione e che quindi verrebbero “magicamente” raggiunti, o almeno avvicinati, dallo scoppio energetico dell’orgasmo.

Le forme di magie sessuali sono diverse e molteplici, ma l’idea fondamentale è appunto quella di indirizzare l’energia sprigionata dal piacere verso il conseguimento di un certo obiettivo. […]

LE SETTE DI CULTI SESSUALI

La riscoperta a livello di massa del grande potere della sessualità (argomento che l’educazione e le religioni ufficiali accuratamente tralasciano) sta diventando uno dei problemi psicologici più rilevanti delle società avanzate. […]

Il silenzio che le chiese cristiane avevano sempre mantenuto sul potere trasformativo e sul contenuto energetico della sessualità aveva, fino alla seconda guerra mondiale, confinato a poche sette l’amministrazione, per così dire, di queste ricerche e di questi poteri.

La libera circolazione nei paesi “bianchi” di asiatici, indù, africani e sudamericani, popoli che tutti conoscevano questi poteri e possedevano riti appositi per esaltarli, ha reso molto più facile il contatto e la conoscenza di queste pratiche (negli USA anche attraverso il contatto con gli Indiani nativi americani, che conoscevano perfettamente questi poteri).

Esse si riferiscono, in generale, proprio alla conoscenza e all’utilizzo dell’energia psichica femminile, che è un po’ la materia prima di tutti questi riti. La quasi totalità di queste sette ha infatti un’organizzazione di tipo matriarcale e cerca, attraverso i propri riti, di entrare in contatto con l’energia sessuale della “Grande Madre”, e di utilizzarla per gli scopi più diversi. […]

Nella società dei consumi, gli interessi commerciali, o di potere, hanno spesso la meglio sui contenuti spirituali.

Oggi, tutti gli uomini devono diventare consapevoli del grande potere dell’energia sessuale e educarsi ad avere con essa una relazione profonda, tesa al piacere e a una positiva trasformazione transpersonale.

In caso contrario c’è il rischio che questo enorme patrimonio energetico cada nelle mani di masse manipolate dalle sette, mosse solo dalla propria cupidigia, interesse o follia personale (con conseguenze psichiche gravissime). […]

sesso sacro
Foto di Alp Cem

L’ATTEGGIAMENTO RELIGIOSO

La consapevolezza profonda del grande potere e della straordinaria carica di energia sprigionabile attraverso la relazione sessuale dovrebbe aiutarci ad assumere un atteggiamento di particolare rispetto per la sessualità, il luogo dove viene vissuta e, soprattutto, la persona che la vive insieme a noi.

Non si tratta di diventare pesanti, o cupi, ma di sviluppare, appunto, una particolare attenzione, una gestualità armonica, un “procedere concentrato”, del tipo di quello che accompagna le manifestazioni religiose, in quanto destinate ad energie (spirituali) profonde, sovrapersonali. […]

Questo atteggiamento comporta anche sgombrare il campo, lasciar perdere tutto ciò che invece di avvicinarci all’altra e alla sua energia ce ne allontana. […]

Fate come se foste in un tempio. […] Lasciate le parole inutili, i tentativi di pender tempo, o di mostrare il vostro potere. […]

Guardate invece la vostra donna. E’ il momento della contemplazione. Lo sguardo: profondo, devoto, non indiscreto, non lubrico, è la porta perché tutti gli altri sensi si aprano. Ma badate, non state guardando da un buco della serratura una cameriera che si spoglia. […] Voi state guardando una dea.

La vostra donna è appunto l’ultima incarnazione di quella dea, di quella forza. Ammirazione e devozione devono esserci nel vostro sguardo. Il desiderio può farsi strada, ma solo se preceduto da questi due sentimenti.

Lei è la bellezza, la profondità del femminile, di fronte al quale l’uomo si è sempre messo in ginocchio. […]

(Altri articoli sulla sessualità sacra)

Qui voi state adorando, state guardando, state esplorando. Si tratta di imparare i percorsi, ogni volta diversi, del corpo della donna. E di farlo non per fare una “scopata”, ma per creare. Creare gioia, bellezza, emozione. Per voi e l’altra, ma, quindi, anche per il resto del mondo.

Se, come diceva lo psicologo C. G. Jung, quando cade una farfalla a Tokio la mia anima ne soffre, figuriamoci quando due fan bene l’amore cosa succede! Fatelo, e qualcosa ci guadagneranno anche gli altri. Non potete sapere chi è il beneficiato, oltre a voi, ma c’è di sicuro.

Mollate la testa. Non serve. Anzi è di danno. C’è un enorme magnetismo in quella donna di fronte a voi. Lasciatevi impregnare da esso (N.d.R. vedere il concetto della difficoltà dell’uomo di farsi “penetrare” da questo nel mio video), lasciatevi magnetizzare. Perché questo accada, non dovete pensare. […]

Il vostro ruolo di sacerdote si intreccia con quello, più laico, del trapper, del tracciatore. Si tratta di ritrovare le tracce, non si sa quanto sommerse, del suo piacere e del vostro. Dovrete far venire alla superficie tutti i sentieri, i percorsi dei vostri corpi animali.

Ogni corpo di donna, e di uomo, è percorso da invisibili sentieri di piacere, che i suoi animali, i suoi istinti, hanno percorso fin dall’infanzia, in infinite maniere. Sono questi i sentieri da ritrovare, quando si fa l’amore.

E il maschio è l’umile e il devoto tracciatore, che mette la sua passione e il suo naso (che deve continuamente affinare) nell’impresa di riportare alla luce, ogni volta, questa sottile rete di percorsi di piacere sommersi. […]

Ma soprattutto ricordate. Non siete un povero impiegato del sesso intento a compiere i “preliminari” previsti per riuscire a fare la sua “scopata”. Siete il sacerdote del Dio più antico, il Fallo, e della Grade Dea dell’amore. Siete il devoto di Afrodite e di tante altre potenti immagini della femminilità, che compie il suo rito sull’altare della Dea, perché la vita, la bellezza e il piacere continuino.

E siete anche il selvatico tracciatore; l’accurato tracciatore dei percorsi dell’istinto […].

Ciò che state mettendo a nudo, sui vostri corpi, è la mappa del piacere dell’essere umano. […]

Anche questa è un’attività sacra, legata alle immagini e agli archetipi più forti che si muovono nella psiche umana. […] Questa è anche la sessualità felice: una danza e insieme un lamento. Nel quale vibra, coi vostri due corpi, tutta la vita.”

Dal libro di Claudio Risé “Maschio amante felice”


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