una poesia sul maschio

MASCHIO

UNA POESIA

In attesa del prossimo articolo, condivido qui con voi una poesia che avevo scritto sul maschio qualche anno fa.

Non avevo ancora incontrato l’idea del maschile sacro, ma scrivevo d’intuito e di cuore quello che mi suggeriva il contatto con l’altro.

uomini

Maschio perché sei tenebra

Vena dolce nel rozzo vulcano

Forza nera dai raggi di luce

Esternazione di assalti

e di cacce alle volpi.

Maschio perché sei la guida

in cerca di una guida

Faro nella notte

Fondamentale vittima

delle tue spalle larghe.

Girasole che regge l’apice

Fortezza che sogna di piangere.

 

Maschio perché sei oro

in un fienile di luna

La parola irrealizzata

La fucina incessante

Mare in un cassetto

stremato dalle sirene che stremi.

Ospite indesiderato

o inafferrabile lupo

Tsunami in cerca di un porto

da glorificare.

 

Tenore del tempo perduto

Viaggio che non si addomestica

Fuorilegge che non comprendi

quante fughe costi e quanti figli annegati

nel tuo rock.

Seme d’impazienza e di vita

Zingaro nelle mie vene

Viandante ai bordi di Venere

Collezionista di schiave e di silenzio

dove ti forgi e dove ti perdi.

 

Sei il grido di ossidiana

che scuote le epoche di pace

La quercia che impartisce il tuono

a un’anima di pizzo.

 

Irrinunciabile imperfezione,

irrimediabile incomprensione.

Assenza dilatata

per mille secoli omerici.

Achille dal tallone fragile

Guerriero impavido e impaurito

tra un bosco e un’autostrada,

tra il collo e le colline.

Allievo di miele, maestro di spada

Gladiatore dei leoni nei miei occhi.

 

Non si placa

l’assurdo indefinito

del tuo sì.

—-

Qui sotto la mia raccolta di poesie, “ATTRAVERSO IL MONDO per tornare a me“:

 


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