Maschile e femminile

APPUNTI SUL PENSIERO MASCHILE

LETTERA DALLA TENDA ROSSA

(Tratto dal blog “Erikarcobalenopiumato” – ora non più attivo)

“Qualche sera fa ero a cena da mia madre e la sua televisione trasmetteva il film “Le quattro piume”.

Durante la visione, due cose mi hanno colpito: l’assoluta assenza di esempi etico-ecologici nella pubblicità e la radicata identificazione del maschile con il ruolo del soldato nel film, tanto che nella società occidentale dell’epoca rifiutarsi di arruolarsi significava venire ostracizzati dai pari, dai famigliari e persino dalla fidanzata.

Oggi esiste il servizio civile, ma è solo una trasformazione recente dell’archetipo del Guerriero, da sempre presente anche nelle società antiche e sciamaniche.

(Articolo sull’archetipo del guerriero qui)

Tuttavia, dal punto di vista sciamanico il guerriero è al servizio della vita, è colui il quale ha integrato il proprio aspetto femminile; invece, nella nostra società gli uomini sono in maggioranza al servizio della morte.

Il distacco dalla natura e dai suoi cicli vita-morte-vita, l’oblio dell’appartenenza alla famiglia planetaria ha distorto l’originario significato del guerriero, generando l’ossessiva presenza nella nostra società della dinamica bioniana inconscia di attacco-fuga, per cui deve sempre esserci un nemico da combattere.

La morte negata ritorna a galla nei racconti di fantasmi, zombie, vampiri, demoni… per la maggioranza combattuti e vinti da eroi maschili senza macchia né paura.

la donna e la luna

La seconda concatenazione di pensieri è arrivata come sempre durante la mia camminata nel bosco, ripensando ad un recente scambio di opinioni con un amico ingegnere.

Ci confrontavamo sulle qualità delle fasi lunari e la sua questione suonava più o meno così:

“Che prove scientifiche ci sono che dimostrano che la luna calante andrebbe meglio per fare un trattamento acaricida? Dal punto di vista biomeccanico, si possono registrare scientificamente i risultati delle fasi lunari sulle piante, ma vale anche per gli animali?”.

Ho sentito che sarebbe stata necessaria una traduzione mia vita–>sua vita.

Esistono trattati più o meno scientifici sulle fasi lunari che posso indicare, ma la conoscenza della luna è qualcosa che so con il corpo ed è così naturale che trovo strano doverla dimostrare. Riguarda l’energia e non i processi biomeccanici.

Se il mio amico avesse ascoltato il corpo, non avrebbe avuto necessità di fare la domanda. Per me l’influenza della luna sulla marea è reale tanto quanto quella che ha su ogni altra forma vivente sulla Terra, piante, animali e umani compresi, perché siamo-tutti-uno e perciò tutti correlati.

Non chiedo spiegazioni scientifiche agli spiriti, accetto la loro parola e la mia intuizione per vere.

Nella mia crescente prossimità al corpo e alla natura, mi sono accorta che il mio linguaggio nel tempo è mutato e ha perso l’astrattezza di ragionamento che aveva quando studiavo all’università: le mie stesse tesi di laurea e dottorato rilette ora paiono a tratti illeggibili se non incomprensibili.

Ho riflettuto che in questo confronto ci stavamo polarizzando su un aspetto maschile-razionale-mentale vs uno femminile-intuitivo-corporeo, tale per cui sapere con il mio corpo qualcosa di vero non sembrava sufficiente come prova scientifica: costituiva una curiosità folkloristica, ma non era ritenuto valido ai fini della discussione.

maschile e femminile
Image by Florin Radu

Ho compreso come gli uomini storicamente possano aver avuto paura del corpo delle donne: così voluttuoso, così intrinsecamente connesso alla potenza della natura. Comprendo lo sconcerto di molti davanti al nostro sapere nella carne che non ha bisogno di essere verificato, le nostre intuizioni in movimento come acqua di mare aperto, il nostro ciclico trasformarci.

Capisco come le donne mettano spesso in dubbio il loro valore, perchè distaccarsi dalla natura così come dal corpo, sezionato dalla scienza e ricoperto di vergogna dalla religione, le ha esiliate dal loro potere e dal loro sapere, mentre ha rassicurato gli uomini su ciò che poteva essere definito vero, stabile e affidabile. Mors tua vita mea.

Le donne hanno iniziato a ridefinire la propria identità e il proprio ruolo nell’ultimo secolo e mezzo, di conseguenza hanno dovuto farlo anche gli uomini.

Credo che sia importante riconoscere cosa in noi viene dai condizionamenti culturali e cosa invece sorge autentico dal cuore: è in questo ascolto che può nascere una comunicazione che costruisce ponti invece che muri.

La fedeltà alla propria verità interiore è sempre la strada migliore.”


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